Tutto è enorme in questa Cattedrale. La cappella maggiore, posta nel mezzo della navata principale, e alta fin quasi a toccar la volta, pare una cappella costrutta per de' sacerdoti giganti a' quali gli altari comuni non arrivino sino al ginocchio; il cero pasquale sembra un albero di bastimento; il candelabro di bronzo che lo sopporta, un pilastro d'una chiesa; gli organi, case; il coro, è un museo di scultura e di cesellatura, da meritare ei solo una visita d'una giornata. Le cappelle sono degne della chiesa: vi sono profusi i capolavori di sessantasette scultori e di trentotto pittori. Il Montanes, il Zurbaran, il Murillo, il Valdes, l'Herrera, il Boldan, il Roëlas, il Campana, v'hanno lasciato[335] mille traccie immortali della loro mano. La cappella di san Ferdinando, che racchiude i sepolcri di questo Re, della sua sposa Beatrice, di Alfonso il Saggio, del celebre ministro Florida Blanca, e d'altri personaggi illustri, è una delle più belle e più ricche. Il corpo del re Ferdinando, che redense Siviglia dalla signoria degli Arabi, vestito della sua assisa guerriera, colla corona e col manto, riposa in una cassa di cristallo, coperta d'un velo. Da un lato è la spada che portava il giorno della sua entrata in Siviglia; dall'altro la canna, emblema del comando. In quella stessa cappella si conserva una piccola vergine d'avorio, che il santo Re portava seco in guerra, e altre reliquie di gran valore. Nelle restanti cappelle sono grandi altari di marmo, tombe di stile gotico, statue di pietra, di legno, d'argento, chiuse in ampie casse di cristallo, col petto e le mani coperte di diamanti e di rubini; e stupendi quadri, che, sgraziatamente, la scarsa luce che scende dalle alte finestre non rischiara tanto che si possano ammirare in tutta la loro bellezza.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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