Pagina (299/422)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Prima di morire scrisse egli stesso i distici latini che si leggono sulla pietra della sua tomba e manifestò il desiderio di essere sepolto nella cattedrale. Negli ultimi momenti della sua vita, si fece portare un vassoio pieno di cenere, se ne asperse il viso pronunziando le parole della Sacra Scrittura: Memento homo quia pulvis es, intonò il Te Deum, sorrise e spirò colla serenità d'un santo. Subito mi prese il desiderio di visitar la biblioteca e uscii dalla chiesa.
      Un cicerone mi arrestò sulla soglia per domandarmi se avevo visto il Patio de los Naranjos (il cortile degli aranci), e avendogli risposto di no, mi ci condusse. Il cortile degli aranci è posto a tramontana della cattedrale, e cinto d'un gran muro merlato. Nel mezzo sorge una fontana, circondata da un boschetto d'aranci, e da un lato, accanto al muro, un pulpito di marmo, ai piedi del quale narra la tradizione che predicasse san Vincenzo Ferrero. Nello spazio di questo cortile, che è amplissimo, sorgeva l'antica moschea che si crede sia stata costrutta verso la fine del secolo duodecimo. Ora non ne rimane più traccia. All'ombra degli aranci, sull'orlo della vasca della fontana, vanno a pigliare il fresco i buoni sivigliani en las ardientes siestas del estio; e a rammentare il voluttuoso paradiso di Maometto non resta che la leggiadra verzura e l'aria imbalsamata,[341] e ad ora ad ora qualche bella fanciulla dai grandi occhi che vi saetta trasvolando in mezzo agli alberi lontani.
      La famosa Giralda della cattedrale di Siviglia, è un'antica torre araba, costrutta, a quanto si afferma, nell'anno mille, sul disegno dell'architetto Gaver, inventore dell'algebra; modificata nella parte superiore dopo la riconquista, e ridotta così a campanile cristiano; ma pur sempre araba all'aspetto, e tuttavia più altera dello sparito stendardo dei vinti, che non della croce a lei nuovamente imposta dai vincitori.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





Sacra Scrittura Memento Te Deum Patio Naranjos Vincenzo Ferrero Maometto Giralda Siviglia Gaver