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      La sera, malgrado le voluttuose immagini che m'avea suscitate nella mente l'Alcazar, fui abbastanza calmo da poter considerare la bellezza delle sivigliane senza esser poi costretto cercare uno scampo tra le braccia del console. Io non credo che in nessun paese esistan donne pių atte delle andaluse a far concepire il disegno d'un rapimento; non solo perchč destin la passione che fa far le corbellerie; ma perchč davvero paion fatte apposta per esser prese, abballottate e nascoste, tanto son piccole, leggiere,[351] rotondette, elastiche, morbidine. I loro piedini vi entrerebbero agevolmente tutti e due in una tasca del soprabito, con una mano le levereste su per la vita come le bambole, e premendole un po' con un dito le pieghereste come una verghetta di giunco. Alla bellezza naturale accoppian poi l'arte di camminare e di guardare in una maniera da far dar di volta al cervello. Scivolano, sguisciano, ondeggiano; in un momento solo, passandovi accanto, vi mostrano il piedino, vi fanno ammirare il braccio, vi mettono in evidenza la vitina, vi scoprono due file di denti bianchissimi, e vi lanciano uno sguardo lungo e velato che si figge e muore nel vostro; e poi tiran via con aria di trionfo, sicure d'avervi messo il sangue sossopra.
      Per avere un'idea della bellezza delle donne del popolo e della loro foggia di vestire, andai a vedere il giorno dopo la fabbrica di tabacchi, che č una delle pių vaste d'Europa e conta non meno di cinquemila operaie. L'edifizio č di fronte al vasto giardino del duca di Montpensier; le operaie si trovan quasi tutte in tre grandissime sale, divisa ciascuna in tre parti da tre file di pilastri.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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