Via via che ci allontanavamo la cattedrale appariva pił grande e pił maestosa come se tenesse dietro alla nave e guadagnasse terreno; ora pareva che, pure inseguendoci, si allontanasse dalla sponda; ora che si fosse posta a cavallo del fiume; un momento sembrava che fosse tutt'a un tratto ritornata al suo posto; un momento dopo appariva tanto vicina da far sospettare che il bastimento tornasse indietro. Il Guadalquivir serpeggia a brevi curve; secondo che il bastimento andava di qua o di lą, Siviglia appariva e spariva. Ora faceva capolino da una parte, come se si fosse allungata fuor della sua cinta; ora balzava tutt'a un tratto al di sopra dei boschi, biancheggiando[372] come un altopiano coperto di neve; ora lasciava veder qua e lą in mezzo al verde alcune striscie bianche, e si nascondeva daccapo, e faceva ogni sorta di vezzi e di civetterķe da donnina capricciosa. Poi disparve, e non la rivedemmo pił; e non rimase che la cattedrale. Allora tutti si voltarono a guardare le sponde. Pareva di navigare in un lago d'un giardino. Qui una collina vestita di cipressi, lą un poggio tutto fiorito, pił oltre un villaggio schierato lungo la sponda; e sotto i pergolati dei giardini e sulle terrazze delle ville, signore che ci guardavan col canocchiale; e qua e lą famiglie di contadini vestiti di vivi colori, e barchette a vela, e ragazzi nudi che si tuffavan nell'acqua e facean tomboli e guizzi, strillando e agitando le mani verso le signore del bastimento che si coprivano il viso col ventaglio.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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Guadalquivir Siviglia
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