Presso la porta d'entrata č scritto in caratteri cufici:-Salute eterna!-Benedizione!-Prosperitā!-Felicitā!-Lodato sia Iddio per il beneficio dell'Islam.
In un altro punto č scritto:-Io cerco il mio rifugio nel Signore dell'Aurora.-Altrove:-O Dio! A Te si debbono grazie eterne e lodi imperiture.-
In altre parti son versi del Corano e poesie intere in lode dei Califfi.
Stemmo qualche minuto guardando senza aprir bocca; non si sentiva il ronzio d'una mosca; di tratto in tratto il Gongora faceva movimento per avviarsi verso la torre, e io lo trattenevo pel braccio, e sentivo che fremeva d'impazienza.
Ma bisogna spicciarsi,
mi disse finalmente, "se no non torneremo a Granata prima di sera."
Ma che so io di Granata!
gli risposi; "che so io di sera e di mattina e di me stesso; io sono in Oriente!"
Ma lei non č che nell'anticamera dell'Alhambra, caro il mio arabo!
mi disse il Gongora spingendomi innanzi; "venga, venga con me, che le parrā ben altrimenti d'essere in Oriente!"
E mi condusse, riluttante, fin sulla soglia della porta della torre. Di lā mi voltai a guardare ancora una volta il cortile dei mirti, e misi una voce di stupore. Fra due colonnine della galleria arcata che č di fronte alla torre, dal lato opposto del cortile,[412] s'era affacciata una ragazza, un bel viso bruno d'andalusa, con un mantello bianco avvolto intorno al capo e cascante sulle spalle; e stava appoggiata sul parapetto in un atteggiamento melanconico, cogli occhi fissi su di noi. Non si puō dire l'effetto fantastico che produceva quella figura in quel punto; la grazia che riceveva dall'arco che le si curvava sul capo, e dalle due colonne che le facevan cornice, e la bella armonia che dava a tutto il cortile, quasi come fosse un ornamento necessario di quell'architettura, concepito dalla mente dell'architetto nell'atto stesso che ne immaginava il disegno.
| |
Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
|
|
Iddio Islam Aurora Dio Corano Califfi Gongora Granata Granata Oriente Alhambra Gongora Oriente
|