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      Pareva una sultana che aspettasse il suo signore pensando a un altro cielo e a un altro amore. E continuava a guardarci, ed il cuore mi cominciava a batter forte, e interrogavo cogli occhi il mio amico, come per esser assicurato che non travedevo. Tutt'a un tratto la sultana rise, abbassò il mantello bianco e scomparve.
      È una serva,
      mi disse il Gongora.
      Rimasi ingrullito.
      Era infatti una serva dell'amministratore dell'Alhambra che soleva far quello scherzo agli stranieri.
      Entrammo nella torre, chiamata torre di Comares, o volgarmente degli Ambasciatori.
      L'interno della torre forma due sale, la prima delle quali si chiama la sala della Barca, chi dice perchè ha la forma d'una barca, e chi perchè era chiamata dagli arabi sala della baraka, o benedizione, la qual parola sarebbe stata contratta dal[413] volgo in quella di barca. Questa sala non sembra più opera umana: è tutta un prodigioso intreccio di ricami in forma di ghirlande, di rosoni, di rami, di foglie, che copron vòlta, archi, pareti, da ogni parte e in ogni senso, fitti, attorcigliati, reticolati, sovrapposti gli uni agli altri, e pure meravigliosamente distinti fra loro, e combinati in maniera che si presentano allo sguardo tutti insieme e tutt'a un tratto, ed offrono un aspetto di magnificenza che sbalordisce e di grazia che incanta. Mi avvicinai a una parete, fissai gli occhi sul punto estremo d'un arabesco e provai a seguirne i giri e i rigiri su per la parete; è impossibile; lo sguardo si perde, la mente si turba, e tutti gli arabeschi dal pavimento alla vòlta par che si muovano e si confondano per farvi sfuggire il filo della loro inestricabile rete.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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