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      Non saprei esprimere la sensazione che produce la vista di quel mantello, se non dicendo che ride, e che desta allegrezza; e che mi pare impossibile l'immaginare nulla di più gaio, di più festivo, di più fanciullescamente e graziosamente capriccioso. È una cosa da guardare quando s'è di malumore per rasserenarsi, o quando si vuol scrivere una strofa gentile per l'albo d'una signora, o quando s'aspetta una persona che si vuol ricevere col più piacevole dei nostri sorrisi.
      Quando saranno finiti questi ricami?
      domandai a una delle ragazze.[461]Hoy mismo,
      (oggi stesso) risposero tutte in coro.
      E quanto vale questo mantello?
      Cinco....
      balbettò una.
      La vecchia la fulminò con un'occhiata che voleva dire:-Citrulla!-e rispose in fretta: "Seis duros."
      Sei duros sono trenta lire; non mi parve molto; e misi la mano al portamonete.
      Il Gongora slanciandomi uno sguardo che voleva dire:-Minchione,-e trattenendomi pel braccio disse: "Un momento! Seis duros sono uno sproposito!"
      La vecchia gli lanciò un'altra occhiata che voleva dire:-Brigante!-e rispose: "Non posso darlo a meno."
      Il Gongora le diede un altro sguardo che voleva dire:-Bugiarda;-e disse: "Andiamo, lo potete dare a quattro duros; alla gente del paese non chiedete di più."
      La vecchia insistè, e continuammo per un po' a scambiarci cogli occhi i titoli di minchione, di gabbamondo, di guastamestieri, di bugiardo, di avaro, di sciupone, finchè il mantello mi fu dato per cinque duros; pagai, lasciai il mio indirizzo, ed uscimmo benedetti e raccomandati a Dio dalla vecchia, e seguiti per un buon tratto dai grandi occhi neri delle ricamatrici.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





Gongora Gongora Dio