-(Possiedi ricchezze spaventose.)
Qui borbottò non so che d'amanti, di matrimonio, di felicità, onde capii che supponeva ch'io fossi ammogliato, e poi soggiunse:
-El dia que te casaste hubo en tu casa muchos dares y tomares.-(Il giorno che ti ammogliasti si fecero grandi feste in casa tua: vi furono molti dare e pigliare.)[466]
-Y otra se quedó llorando.-(E un'altra donna ne pianse.)
-Y cuando tu la vees te se abren las alas del corazon.-(E quando tu la vedi ti si aprono le ali del cuore.)
E avanti su questo tenore, dicendo che avevo amanti e amici e tesori e gioie che m'aspettavano tutti i giorni dell'anno in tutti i paesi del mondo. Mentre la vecchia parlava, tutti tacevano, come se credessero che profetasse davvero. Chiuse finalmente la profezia con una formola di commiato, e chiuse la formola allargando le braccia e spiccando un salto in un atteggiamento di danza. Io diedi la peceta, e la folla proruppe in grida, in applausi, in canti, facendomi intorno mille strani gesti e salti, e salutandomi a spintoni e a colpi di mano sulla spalla come un vecchio amico, finchè, a forza di divincolarmi e di urtare ora l'uno ora l'altro, riuscii ad aprirmi un varco e a raggiungere gli amici. Ma un nuovo pericolo ci minacciava. La notizia dell'arrivo d'uno straniero s'era sparsa, le tribù s'erano mosse, la città dei gitani era tutta in rumore; dalle case vicine, dai tugurii lontani, dall'alto della collina, dal fondo della valle, accorrevano ragazzi, donne coi bimbi in collo, vecchi col bastone, storpi e malati impostori, profetesse settuagenarie che volevano dir la ventura; un esercito di pezzenti ci veniva addosso da ogni parte.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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