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      Quanto vi potrei dire di più opportuno e di più degno ve lo dicono ogni giorno le vostre brave insegnanti, e con assai maggiore autorità che non possa esser la mia; perchè esse vi esortano al lavoro e ve ne dànno le prime l'esempio; vi raccomandano la bontà e vi dimostrano con gli atti che cosa sia l'esser buone; vi dicono: - Studiate, educatevi per la famiglia e per la patria - e alla patria, alle famiglie rendono con l'opera loro un servigio che soverchia ogni ricompensa e ogni gratitudine.
      A me non resta che rallegrarmi con voi per il premio che avete meritato e che abbiamo avuto la gioia di porgervi.
      Ma il dire che v'abbiamo dato un premio non è l'espressione propria della verità. Il vostro premio non è nel modesto ricordo che, per nostra mano, vi ha offerto la vostra città natale, per dimostrarvi che ha a cuore i vostri studi e che v'è grata della gloria che dànno alle sue scuole, dell'onore che fanno al suo nome gli sforzi vittoriosi della vostra volontà e del vostro ingegno.
      Il vostro premio è nella serenità della vostra coscienza, nella stima delle vostre compagne, nella compiacenza delle vostre maestre, nel bacio dei vostri parenti; è nel raddoppiato vigore di volontà che questo trionfo delle vostre fatiche v'infonde; è nella dolce memoria, che v'accompagnerà per tutta la vita, d'aver ricompensato degnamente tutti coloro che vi hanno amate e educate, che hanno lavorato e palpitato per voi.
      Sì, il vostro miglior premio l'avrete, nell'avvenire, quando questo tempo vi parrà tanto lontano da confondersi quasi nella vostra mente con quello della primissima infanzia.


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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano
1911 pagine 248