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      Anche allora, fra molti e molti anni, ricordandovi della vostra fanciullezza, voi rivedrete sovente col pensiero questa sala affollata, i visi delle vostre compagne e delle vostre maestre, e la vostra piccola immagine sorridente, col premio stretto sul cuore, illuminata dalla stessa luce che in questo momento v'illumina, e ogni minima cosa come in questo punto la vedrete, come se riviveste in questo giorno. E direte tra voi: - Che bel giorno! La mia maestra era contenta, mia madre era commossa, mio padre m'aspettava a casa col cuore pieno di gioia e d'alterezza, ed io.... quant'ero felice! - E rimarrete maravigliate di risentirne ancora tanta dolcezza. E se in quell'ora avrete il cuore amareggiato da un'offesa, vi sentirete più disposte a perdonarla. E se avrete da compiere uno sforzo per mettere in atto un proposito gentile o per fare un sacrificio generoso, vi riuscirà più facile di compierlo. E se avrete sotto gli occhi il ritratto di vostra madre lo bacierete con più affettuosa tenerezza perchè vi parrà di vederla sorridere per ringraziarvi di questa giornata luminosa che le avete data.
      Continuate dunque a studiare e a esser buone per aver nell'avvenire molti di questi ricordi che migliorano l'animo e abbelliscono la vita.
      Un solo consiglio vi dò ancora. Per proseguire sempre più rapidamente e con più lieto animo il cammino che avete incominciato con tanto onore, destate in voi un impulso allo studio anche più forte di quello del sentimento del dovere. Sia il sentimento del dovere la vostra scorta, diventi lo studio il vostro amico; abbellite questo così nella vostra immaginazione che egli vi attragga con tanta forza da rendervi superfluo ogni sforzo della volontà; cercate in ogni modo di suscitarvi in petto questa passione nobilissima che, accesa una volta, non s'estingue più, ed è alimento e premio a sè medesima per la vita intera; perchè anche nel campo del lavoro intellettuale, anzi in questo più che in ogni altro, se la volontà fa maraviglie, la passione fa miracoli.


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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano
1911 pagine 248