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      Ma anche senza di questo, anche se la vostra Associazione non avesse avuto altro fine che quello di un ritrovo geniale, io sarei stato lietissimo e mi sarei tenuto onorato dell'invito, per queste ragioni. Perchè il corso fortunato di molte fra le idee più feconde degli ultimi tempi, perchè la formazione del primo manipolo dei propugnatori di molte cause elette, diventati col tempo moltitudine vittoriosa, perchè l'autorità e la forza di molti uomini predestinati a grandi opere, ebbero cominciamento, voi lo sapete, in riunioni abituali della gioventù consacrata agli studi; perchè ciascuno di noi, cercando dove si siano aperti prima alla sua mente certi orizzonti, dove siano cadute certe arroganze pericolose del suo orgoglio, dove egli abbia prima imparato il rispetto del pensiero altrui, la sapiente diffidenza del giudizio proprio e il nobile ossequio dell'ingegno alla critica, trova il principio di tutto ciò nel periodo delle sue discussioni ardenti coi colleghi di vent'anni; perchè, in fine, l'intrecciarsi degli ordini diversi della coltura, l'azione reciproca delle virtù opposte dei caratteri, l'educazione delle facoltà agili e battagliere dell'intelligenza, e la conoscenza degli uomini che è il rincalzo e la scorta di tutte le facoltà, e la generazione spontanea delle amicizie che durano quanto la vita, strette da un legame di memorie senza amarezze, non sono quasi altrimenti possibili che nelle vostre riunioni e all'età vostra, la quale mette nelle sue controversie un ardore, una schiettezza, una fede nella fecondità della lotta che con gli anni scema, pur troppo, o si perde.


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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano
1911 pagine 248

   





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