Il fulminatore del Papato, che vuol fondare la religione del Vero, il flagellatore furibondo d'ogni superstizione, che č per milioni di credenti il pių sacrilego propagatore di miscredenza demagogica, crede fermamente in Dio, crede nell'efficacia delle preghiere di sua madre morta, che gli appare davanti di pieno giorno, crede trasmigrate in due uccelli che si posano ogni giorno sul suo balcone le anime delle sue bambine perdute. L'uomo che par fatto dalla natura alle battaglie e alle tempeste, che fa sua la sentenza del capitano spagnuolo: - "la guerra č il vero stato dell'uomo", - e al quale si direbbe che l'alito immenso delle moltitudini debba essere un elemento necessario dell'aria che respira, ama invece di cosė profondo amore il raccoglimento e la solitudine, che, ogni volta ch'ei possa, frappone il mare fra sč e il mondo, e vive per mesi e per anni nel silenzio d'un'isola deserta come chi a una tal vita, e non ad altra, sia nato, e da quella non uscito mai che per forza degli eventi, a malgrado proprio, e facendo violenza alla sua natura. E quest'uomo stesso, che ha un cosė grande bisogno di pace e di riposo del corpo e dello spirito, nč l'uno nč l'altro riposa neppur nella solitudine della sua isola, dove lavora infaticabilmente del braccio e del pensiero: studia agricoltura, dissoda la terra, alleva animali, scrive romanzi e memorie, risponde a epistole infinite, volge in mente mille disegni, tenta tutti i problemi, incita all'opera quanti conosce. E questo, finalmente, č anche pių mirabile.
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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano 1911
pagine 248 |
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Papato Vero Dio
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