La strada è tutta da un capo all'altro una sola enorme bottega di rigattiere all'aria libera, un'esposizione grandiosa e compassionevole di miserie, di cui non è possibile farsi un'immagine fuorchè supponendo che un intero quartiere di Torino, invaso da un furore di distruzione, abbia rovesciato giù dalle finestre tutte le masserizie delle sue case, dai solai alle cantine, fino all'ultima carabattola dell'ultimo armadio. E tutto è ordinato, pulito, messo in vista, con una cura scrupolosa, come la merce più rara, e accanto a ciascuna delle cento rigatterie, che formano quell'interminabile bazar di cenci e di tritumi, siede il venditore meditabondo, appoggiato alla sua carretta, in atteggiamento filosofico, cogli occhi fissi sulle rovine da cui ricava la vita. La varietà e la stranezza degli oggetti è maravigliosa. È una confusione di cose e d'avanzi di cose da far impazzire il disgraziato che ne dovesse far l'inventario. La pianeta del prete, il cappello sfondato del bersagliere, la marionetta rotta del teatrino di San Martiniano, il vestito di seta lacerato al veglione del teatro Scribe, la serratura del cinquecento, il romanzo incompiuto di Eugenio Sue, il chiodo rotto, il basto dell'asino, il quadro a olio, il berretto piumato del tenore, denti finti, spille scapocchiate, padelle senza manico, elmi, mappamondi, gambe di tavola, spogli d'alcove, di salotti, di studi d'avvocato, di soffitte, d'officine, di taverne, muffiti, sbrindellati, rosicchiati dai topi, bucati dalle tignole, marciti dalla pioggia, smangiati dal fango, consunti dalla ruggine, senza colore, senza forma, senza nome, senza prezzo: c'è tutto quello che il mare agitato della vita umana rigetta da sè, tutto quello che la mente può immaginare di più miserabile, di più inutile, di più spregevole, di più rifinito e di più snaturato dal tempo, dall'uso e dalla violenza.
| |
Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano 1911
pagine 248 |
|
|
Torino San Martiniano Scribe Eugenio Sue
|