In quello strano mercato comincia il lavoro nel cuor della notte, al lume delle lanterne, e il formicolìo della folla allo spuntare dell'alba. Là va la sartina, furtivamente, a cercare lo scialle smesso; ci va il padre di famiglia, corto a quattrini, a comprare il lume a petrolio; ci va l'artista a scovar l'abito per il modello; ci va l'antiquario, il bibliomane, l'attore spiantato, l'ebreo rigattiere, una processione di collettori di bagattelle e di curiosi d'ogni specie, impazienti tutti d'arrivare i primi a pescare in quel mare magno in cui si nascondono qualche volta tesori sconosciuti e piccole fortune insperate; e tutti girano e cercano avidamente fino a giorno alto, in mezzo a un via vai di contadini e di contadine che contrattano panni logori, di cenciaiuoli girovaghi, carichi di stivali sdrusciti e di pentole fesse, di facchini, di raccoglitori di cicche e di carte, di guardie municipali, di donne di servizio, di bottegai, di sensali, che fluttuano in due opposte correnti fra il mercato dell'erbe e il gran pandemonio della piazza vicina.
*
Chi ha fatto questo giro, e s'è ancora spinto poi, per il corso San Maurizio, fino in faccia al Borgo Po, che chiude come uno scenario graziosissimo il grande palcoscenico della piazza Vittorio Emanuele, ha visto la città di Torino. Ma gli resta da studiare il movimento e l'aspetto della popolazione, che è pure curioso. Il più grosso torrente della vita scorre dalla stazione di Porta Nuova fino a Piazza Castello, dove arriva gonfiato dall'affluente di via Santa Teresa; e là si rispande per via di Po e per via Dora Grossa, e serpeggia in mille rigagnoli per le vie strette della vecchia Torino, fino al gran lago ondeggiante della piazza Emanuele Filiberto.
| |
Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano 1911
pagine 248 |
|
|
San Maurizio Borgo Po Vittorio Emanuele Torino Porta Nuova Piazza Castello Santa Teresa Dora Grossa Torino Emanuele Filiberto
|