Ecco Mattia Montecchi.
Un fragoroso applauso prorompe dalla folla e un lungo e altissimo evviva.
Il vecchio patriotta romano, accompagnato dagli amici, avvolto e nascosto quasi dalle bandiere, sale sul pulpito a capo scoperto, e preso appena fiato comincia con voce commossa:
- Popolo romano, rivendicato alla libertà e restituito per sempre alla comune patria....
S'interrompe un istante, e poi con irresistibile slancio.
-....Io ti saluto!
L'ultima sua parola muore in un singhiozzo; egli si copre gli occhi col fazzoletto e ricade sulla seggiola.
La folla manda un grido d'entusiasmo, tendendo le braccia e agitando le bandiere.
- Silenzio! Silenzio!
Il Montecchi ricomincia a parlare, a voce bassa, interrompendosi tratto tratto. La folla, ondeggiando e rimescolandosi, si stringe intorno al pulpito. Le parole dell'oratore non giungono fino a me. Mi faccio innanzi per intendere qualcosa.
-....Il potere temporale del Papa, - egli esclama, - è caduto!
Un tuono d'applausi.
- È caduto nella polvere! - grida una voce tra la folla, e un braccio convulso si solleva, e si agita, al disopra delle teste.
- È caduto per sempre! - ripete il Montecchi.
- Nella polvere! - ripete con accento imperioso la voce di prima.
- Silenzio! Silenzio!
- La caduta del potere temporale dei papi, - prosegue il Montecchi, - è uno dei più grandi fatti registrati dalla storia!
Un giovane accanto a me alza una mano e grida con tutta la forza dei suoi polmoni: - Dalla storia della civiltà!
Il Montecchi si volta e guarda come per chiedere che cosa fu detto, e soggiunge: - Uno dei più grandi fatti registrati dalla storia.
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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano 1911
pagine 248 |
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