Vivi applausi. - Viva la Giunta! Viva Montecchi! Viva Vittorio Emanuele in Campidoglio!
- Viva!... Ora vi prego per l'ultima volta.... un po' di silenzio.
Uno di quei che sono intorno al pulpito alza tanto la bandiera che quasi la dà negli occhi al Montecchi.
- Tien giù quella bandiera! - gli grida il vicino.
- Ma è la bandiera nazionale, sai! - risponde l'altro sdegnato.
- Vedo; ma perchè è la bandiera nazionale devi cavar gli occhi alla gente?
- Guarda il prete!
- A me prete?
- Silenzio, - si grida all'intorno.
- Leggerò i nomi, - ripiglia il Montecchi; - state attenti; ma ve ne riprego, non m'interrompete, se no si va troppo per le lunghe; abbiate un po' di pazienza....
- Legga! Legga pure!
Si fa in tutta la folla un silenzio profondo.
Il Montecchi legge: - Tale dei tali.
Passa senza contrasto; un momentaneo bisbiglio e silenzio.
- Tale dei tali.
Vivi applausi; il popolo è ben disposto, l'affare va bene.
- Tale dei tali.
Uno scoppio d'urli e di fischi, un agitar di mani, un pestar di piedi, un rimescolamento, un fracasso d'inferno si leva e si prolunga per cinque minuti da ogni parte dell'affollato uditorio. Il Montecchi incrocia le braccia sul petto e sta aspettando in atto rassegnato e dimesso che la tempesta si queti.
Finalmente alza una mano.
- Silenzio! Silenzio! - si grida dalla folla.
- Signori!... - comincia il Montecchi con un filo di voce; - vi prego; le cose sono andate così bene finora, continuiamo come abbiamo cominciato, non discutiamo i nomi, non perdiamo tempo, parlerà uno per tutti, tutti insieme non si conclude nulla, lasciatemi leggere tutto l'elenco, abbiate un po' di pazienza ancora.
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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano 1911
pagine 248 |
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