Ma basta anche allora il nome di una fanciulla sconosciuta, con una rozza palma disegnata accanto, e quella semplice aggiunta: - Martire - scolpita a caratteri ineguali nel sasso, a rimettervi nello stato d'animo di poco prima, a ridestarvi tutto quanto di più dolce e di più luminoso avete sentito e sognato nei giorni più puri della fanciullezza davanti alla immagine grande e candida di Cristo. La vostra mente trascorre da quella in cui v'aggirate alle altre necropoli, - alle altre quaranta già dissepolte, - a quelle innumerevoli non ancora esplorate, - spazia per tutta la distesa e a tutte le profondità della enorme città sotterranea che ospitò milioni di morti e abbracciò la cinta di Roma, e sentite la potenza prodigiosa del soffio che di là sotto ha sollevato il mondo, e vi conforta un nuovo e grande pensiero. - Sì, v'è ancora nel mondo un amore immenso e una immensa speranza, nata da quella che raggiò nelle catacombe; la forza maravigliosa che si sprigionò da queste tenebre non è morta negli uomini: essa è solamente sparsa, o inconscia di sè, o compressa; ma si raccoglierà, e saprà, e si espanderà vittoriosa un'altra volta sulla faccia della terra, e rovescierà altri idoli bugiardi, e spezzerà altre catene scellerate, e innalzerà essa pure dei monumenti che sfideranno i secoli, e inneggierà ai suoi martiri nelle lingue di tutti i popoli, e celebrerà le sue vittorie con le feste più poetiche e più solenni che possa concepire la mente umana. Sì, la storia ricomincia, e gli anatemi ai nuovi credenti lo annunziano, perchè non son che un'eco affievolita e paurosa degli oltraggi antichi.
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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano 1911
pagine 248 |
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Cristo Roma
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