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      - Non l'ho fatto apposta! - diceva singhiozzando Garoffi, mezzo morto dalla paura, - non l'ho fatto apposta! - Due o tre persone lo spinsero violentemente nella bottega, gridando: - La fronte a terra! Domanda perdono! - e lo gettarono a terra. Ma subito due braccia vigorose lo rimisero in piedi e una voce risoluta disse: - No, signori! - Era il nostro Direttore, che avea visto tutto. - Poiché ha avuto il coraggio di presentarsi, - soggiunse- nessuno ha il diritto di avvilirlo. Tutti stettero zitti. - Domanda perdono, - disse il Direttore a Garoffi. Garoffi, scoppiando in pianto, abbracciò le ginocchia del vecchio, e questi, cercata con la mano la testa di lui, gli carezzò i capelli. Allora tutti dissero: - Va', ragazzo, va', torna a casa! - E mio padre mi tirò fuori della folla e mi disse strada facendo: - Enrico, in un caso simile, avresti il coraggio di fare il tuo dovere, di andar a confessare la tua colpa? - Io gli risposi di sì. Ed egli: - Dammi la tua parola di ragazzo di cuore e d'onore che lo faresti. - Ti do la mia parola, padre mio!
      Le maestre
      17, sabatoGaroffi stava tutto pauroso, quest'oggi, ad aspettare una grande risciacquata del maestro; ma il maestro non è comparso, e poiché mancava anche il supplente, è venuta a far scuola la signora Cromi, la più attempata delle maestre, che ha due figliuoli grandi e ha insegnato a leggere e a scrivere a parecchie signore che ora vengono ad accompagnare i loro ragazzi alla Sezione Baretti. Era triste, oggi, perché ha un figliuolo malato.


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Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303

   





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