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      E tutti i ragazzi intorno sorridevano, eccettuato Stardi. Egli ruminava già nella cappadoccia la lezione di domani mattina.
      Gratitudine
      31, sabatoIl tuo compagno Stardi non si lamenta mai del suo maestro, ne son certo. - Il maestro era di malumore, era impaziente; - tu lo dici in tono di risentimento. Pensa un po' quante volte fai degli atti d'impazienza tu, e con chi? con tuo padre e con tua madre, coi quali la tua impazienza è un delitto. Ha ben ragione il tuo maestro di essere qualche volta impaziente! Pensa che da tanti anni fatica per i ragazzi; e che se n'ebbe molti affettuosi e gentili, ne trovò pure moltissimi ingrati, i quali abusarono della sua bontà, e disconobbero le sue fatiche; e che pur troppo, fra tutti, gli date più amarezze che soddisfazioni. Pensa che il più santo uomo della terra, messo al suo posto, si lascerebbe vincere qualche volta dall'ira. E poi, se sapessi quante volte il maestro va a far lezione malato, solo perché non ha un male grave abbastanza da farsi dispensar dalla scuola, ed è impaziente perché soffre, e gli è un grande dolore il vedere che voi altri non ve n'accorgete o ne abusate! Rispetta, ama il tuo maestro, figliuolo. Amalo perché tuo padre lo ama e lo rispetta; perché egli consacra la vita al bene di tanti ragazzi che lo dimenticheranno, amalo perché ti apre e t'illumina l'intelligenza e ti educa l'animo; perché un giorno, quando sarai uomo, e non saremo più al mondo né io né lui, la sua immagine ti si presenterà spesso alla mente accanto alla mia, e allora, vedi, certe espressioni di dolore e di stanchezza del suo buon viso di galantuomo, alle quali ora non badi, te le ricorderai, e ti faranno pena, anche dopo trent'anni; e ti vergognerai, proverai tristezza di non avergli voluto bene, d'esserti portato male con lui.


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Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303

   





Stardi Stardi