Di' ogni mattina: oggi voglio far qualche cosa di cui la coscienza mi lodi e mio padre sia contento; qualche cosa che mi faccia voler bene da questo o da quel compagno, dal maestro, da mio fratello, o da altri. E domanda a Dio che ti dia la forza di mettere in atto il tuo proposito. Signore, io voglio essere buono, nobile, coraggioso gentile, sincero, aiutatemi, fate che ogni sera, quando mia madre mi dà l'ultimo saluto, io possa dirle. Tu baci questa sera un fanciullo più onesto e più degno di quello che baciasti ieri. Abbi sempre nel tuo pensiero quell'altro Enrico sovrumano e felice, che tu potrai essere dopo questa vita. E prega. Tu non puoi immaginare che dolcezza provi, quanto si senta migliore una madre quando vede il suo fanciullo con le mani giunte. Quando io vedo te che preghi mi pare impossibile che non ci sia nessuno che ti guardi e ti ascolti. Io credo allora più fermamente che c'è una bontà suprema e una pietà infinita, io t'amo di più, lavoro con più ardore, soffro con più forza, perdono con tutta l'anima e penso alla morte serenamente. Oh Dio grande e buono! Risentir dopo morte la voce di mia madre, ritrovare i miei bambini, rivedere il mio Enrico, il mio Enrico benedetto e immortale, e stringerlo in un abbraccio che non si scioglierà mai più, mai più in eterno! Oh prega, preghiamo, amiamoci, siamo buoni, portiamo quella celeste speranza nell'anima, adorato fanciullo mio.
TUA MADRE
FEBBRAIO
Una medaglia ben data
4, sabatoQuesta mattina venne a dar le medaglie il Sovrintendente scolastico, un signore con la barba bianca, vestito di nero.
| |
Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303 |
|
|
Dio Enrico Dio Enrico Enrico Sovrintendente
|