Poi mi destai come da un sonno lunghissimo, e capii che stavo meglio vedendo mio padre e mia madre che sorridevano, e sentendo Silvia che canterellava. Oh che triste sogno è stato! Poi ho cominciato a migliorare ogni giorno. È venuto il "muratorino" che m'ha rifatto ridere per la prima volta col suo muso lepre; e come lo fa bene ora che gli s'è allungato un po' il viso per la malattia, poveretto! È venuto Coretti, è venuto Garoffi a regalarmi due biglietti della sua nuova lotteria per "un temperino a cinque sorprese" che comprò da un rigattiere di via Bertola. Ieri poi, mentre dormivo, è venuto Precossi, e ha messo la guancia sopra la mia mano, senza svegliarmi, e come veniva dall'officina di suo padre col viso impolverato di carbone, mi lasciò l'impronta nera sulla manica, che mi ha fatto un gran piacere a vederla, quando mi sono svegliato. Come son diventati verdi gli alberi in questi pochi giorni! E che invidia mi fanno i ragazzi che vedo correre alla scuola coi loro libri, quando mio padre mi porta alla finestra! Ma fra poco ci tornerò io pure. Sono tanto impaziente di rivedere tutti quei ragazzi, il mio banco, il giardino, quelle strade; di sapere tutto quello che è accaduto in questo tempo; di rimettermi ai miei libri e ai miei quaderni, che mi pare un anno che non li vedo più! Povera mia madre, com'è dimagrata e impallidita. Povero padre mio, come ha l'aria stanca. E i miei buoni compagni, che son venuti a trovarmi e camminavano in punta di piedi e mi baciavano in fronte!
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Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303 |
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Silvia Coretti Garoffi Bertola Precossi
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