Non è vero, Enrico? - Io risposi di sì. - Sempre contenti ad un modo, - ripeté Silvia, chiudendo la bocca alla mamma con una mano; - e se c'è altri sacrifici da fare, o nel vestire, o in altro, noi li faremo volentieri, e vendiamo anche i nostri regali: io do tutte le mie cose, ti servo io di cameriera, non daremo più nulla a fare fuor di casa, lavorerò con te tutto il giorno, farò tutto quello che vorrai, sono disposta a tutto! A tutto! - esclamò gettando le braccia al collo a mia madre; - pur che il babbo e la mamma non abbian più dispiaceri, pur ch'io torni a vedervi tutti e due tranquilli, di buon umore come prima, in mezzo alla vostra Silvia e al vostro Enrico, che vi vogliono tanto bene, che darebbero la loro vita per voi! - Ah! io non vidi mai mia madre così contenta come a sentir quelle parole; non ci baciò mai in fronte a quel modo, piangendo e ridendo, senza poter parlare. E poi assicurò Silvia che aveva capito male, che non eravamo mica ridotti come essa credeva, per fortuna, e cento volte ci disse grazie, e fu allegra tutta la sera, fin che rientrò mio padre, a cui disse tutto. Egli non aperse bocca, povero padre mio! Ma questa mattina sedendo a tavola... provai insieme un gran piacere e una gran tristezza: io trovai sotto il tovagliolo la mia scatola, e Silvia ci trovò il suo ventaglio.
L'incendio
11, giovedì
Questa mattina io avevo finito di copiare la mia parte del racconto Dagli Appennini alle Ande, e stavo cercando un tema per la composizione libera che ci diede da fare il maestro, quando udii un vocìo insolito per le scale, e poco dopo entrarono in casa due pompieri, i quali domandarono a mio padre il permesso di visitar le stufe e i camini, perché bruciava un fumaiolo sui tetti, e non si capiva di chi fosse.
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Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303 |
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