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      .. Hai capito? Quello è coraggio, il coraggio del cuore, che non ragiona, che non vacilla, che va diritto cieco fulmineo dove sente il grido di chi muore. Io ti condurrò un giorno agli esercizi dei pompieri, e ti farò vedere il caporale Robbino; perché saresti molto contento di conoscerlo, non è vero?
      Risposi di sì.
      - Eccolo qua, - disse mio padre.
      Io mi voltai di scatto. I due pompieri, terminata la visita, attraversavan la stanza per uscire.
      Mio padre m'accennò il più piccolo, che aveva i galloni, e mi disse: - Stringi la mano al caporale Robbino.
      Il caporale si fermò e mi porse la mano, sorridendo: io gliela strinsi; egli mi fece un saluto ed uscì.
      - E ricordatene bene, - disse mio padre, - perché delle migliaia di mani che stringerai nella vita, non ce ne saranno forse dieci che valgono la sua.
      Dagli Appennini alle Ande
      Racconto mensileMolti anni fa un ragazzo genovese di tredici anni, figliuolo d'un operaio, andò da Genova in America, da solo, per cercare sua madre.
      Sua madre era andata due anni prima a Buenos Aires, città capitale della Repubblica Argentina, per mettersi al servizio di qualche casa ricca, e guadagnar così in poco tempo tanto da rialzare la famiglia, la quale, per effetto di varie disgrazie, era caduta nella povertà e nei debiti. Non sono poche le donne coraggiose che fanno un così lungo viaggio per quello scopo, e che grazie alle grandi paghe che trova laggiù la gente di servizio, ritornano in patria a capo di pochi anni con qualche migliaio di lire. La povera madre aveva pianto lacrime di sangue al separarsi dai suoi figliuoli, l'uno di diciott'anni e l'altro di undici; ma era partita con coraggio, e piena di speranza.


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Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303

   





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