Guardava tutte le donne con l'idea di incontrare sua madre. Ne vide una davanti a sé, che gli diede una scossa al sangue: la raggiunse, la guardò: era una negra. E andava, andava, affrettando il passo. Arrivò a un crocicchio, lesse, e restò come inchiodato sul marciapiede. Era la vita delle Arti. Svoltò, vide il numero 117 dovette fermarsi per riprender respiro. E disse tra sé: - O madre mia! madre mia! È proprio vero che ti vedrò a momenti! - Corse innanzi, arrivò a una piccola bottega di merciaio. Era quella. S'affacciò. Vide una donna coi capelli grigi e gli occhiali.
- Che volete, ragazzo? - gli domandò quella, in spagnuolo.
- Non è questa, - disse, stentando a metter fuori la voce, - la bottega di Francesco Merelli?
- Francesco Merelli è morto, - rispose la donna in italiano.
Il ragazzo ebbe l'impressione d'una percossa nel petto.
- Quando morto?
- Eh, da un pezzo, - rispose la donna; - da mesi. Fece cattivi affari, scappò. Dicono che sia andato a Bahia Blanca, molto lontano di qui. E morì appena arrivato. La bottega è mia.
Il ragazzo impallidì.
Poi disse rapidamente: - Merelli conosceva mia madre, mia madre era qua a servire dal signor Mequinez. Egli solo poteva dirmi dov'era. Io sono venuto in America a cercar mia madre. Merelli le mandava le lettere. Io ho bisogno di trovar mia madre.
- Povero figliuolo, - rispose la donna, - io non so. Posso domandare al ragazzo del cortile. Egli conosceva il giovane che faceva commissioni per Merelli. Può darsi che sappia dir qualche cosa.
Andò in fondo alla bottega e chiamò il ragazzo, che venne subito.
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Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303 |
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