E subito dopo cominciarono a sfilare i premiati davanti al sindaco, al prefetto e a molti altri, che davano libri libretti della cassa di risparmio, diplomi e medaglie. In un canto della platea vidi il muratorino, seduto accanto a sua madre, e da un'altra parte c'era il Direttore, e dietro di lui la testa rossa del mio maestro di seconda. Sfilarono pei primi gli alunni delle scuole serali di disegno, orefici, scalpellini, litografi, e anche dei falegnami e dei muratori; poi quelli della scuola di commercio; poi quelli del Liceo musicale, fra cui parecchie ragazze, delle operaie, tutte vestite in gala, che furono salutate con un grande applauso, e ridevano. Infine vennero gli alunni delle scuole serali elementari, e allora cominciò a esser bello a vedere. Di tutte le età ne passavano, di tutti i mestieri, e vestiti in tutti i modi; uomini coi capelli grigi, ragazzi degli opifici, operai con grandi barbe nere. I piccoli eran disinvolti, gli uomini un po' imbarazzati; la gente batteva le mani ai più vecchi e ai più giovani. Ma nessuno rideva tra gli spettatori, come facevano alla nostra festa: si vedevano tutti i visi attenti e seri. Molti dei premiati avevan la moglie e i figliuoli in platea, e c'eran dei bambini che quando vedevan passare il padre sul palco scenico, lo chiamavan per nome ad alta voce e lo segnavan con la mano, ridendo forte. Passarono dei contadini, dei facchini: questi erano della scuola Buoncompagni. Della scuola della Cittadella, passò un lustrascarpe, che mio padre conosce, e il Prefetto gli diede un diploma.
| |
Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303 |
|
|
Direttore Liceo Buoncompagni Cittadella Prefetto
|