Aveva il viso bruno e i capelli neri e ondulati che gli scendevan quasi sulle spalle. Era vestito meschinamente, con una coperta lacera sopra le spalle e una vecchia borsa di cuoio a tracolla. Guardava intorno a sé, pensieroso, i passeggieri, il bastimento, i marinai che passavan correndo, e il mare inquieto. Avea l'aspetto d'un ragazzo uscito di fresco da una grande disgrazia di famiglia: il viso d'un fanciullo, l'espressione d'un uomo.
Poco dopo la partenza, uno dei marinai del bastimento, un italiano, coi capelli grigi, comparve a prua conducendo per mano una ragazzina, e fermatosi davanti al piccolo siciliano, gli disse: - Eccoti una compagna di viaggio, Mario.
Poi se n'andò.
La ragazza sedette sul mucchio di corde, accanto al ragazzo.
Si guardarono.
- Dove vai? - le domandò il siciliano.
La ragazza rispose: - A Malta, per Napoli.
Poi soggiunse: - Vado a ritrovar mio padre e mia madre, che m'aspettano. Io mi chiamo Giulietta Faggiani.
Il ragazzo non disse nulla.
Dopo alcuni minuti tirò fuori dalla borsa del pane e delle frutte secche; la ragazza aveva dei biscotti; mangiarono
- Allegri! - gridò il marinaio italiano passando rapidamente. - Ora si comincia un balletto!
Il vento andava crescendo, il bastimento rullava fortemente. Ma i due ragazzi, che non pativano il mal di mare, non ci badavano. La ragazzina sorrideva. Aveva presso a poco l'età del suo compagno, ma era assai più alta: bruna di viso, sottile, un po' patita, e vestita più che modestamente. Aveva i capelli tagliati corti e ricciuti, un fazzoletto rosso intorno al capo e due cerchiolini d'argento alle orecchie.
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Cuore
di Edmondo De Amicis
pagine 303 |
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Mario Malta Napoli Giulietta Faggiani
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