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      Ci basti concludere che i valdesi in Calabria molto si accrebbero, e in breve giro di tempo que' luoghi mutarono aspetto; le montagne si popolarono di bestiame, le valli si copersero di biade e le colline di vigne. Guardia grandemente s'accrebbe; e fino dai primi tempi dovettero non lunge fondare un secondo borgo, dimandato san Sisto, che fa la sede d'una lor chiesa. Sursero poscia Argentina, La Rocca, Vaccarizzo e san Vincenzo.
      Paragonata alla sorte de' fratelli rimasti nelle materne valli, la loro sorte fu lieta. E raramente soffersero di fiere o lunghe persecuzioni. Se giunsero i primi a Guardia sotto Carlo I, furono tosto ravvolti in un turbine, che durò breve. Il monarca angioino nel 1269 ordinava a tutti i suoi nobili e a tutte le sue podestà di qualunque sorta che dessero consiglio, aiuto e favore ai padri predicatori di Francia per apostolica autorità incaricati d'esplorare in Italia tutti gli eretici che vi fossero30. Que' padri, che avean imparato l'arte sterminando gli Albigesi, venivano ad esercitarla in Italia. Già s'erano provati in Lombardia e non felicemente, con alla testa lo stesso Domenico di Guzman, che fondava in Milano l'embrione d'un primo tribunale della Santa Inquisizione. Nè solo in ciò si mescolavano i seguaci di Domenico, ma anche frati dell'ordine de' Minori. Tanto gli è vero che nel medesimo anno re Carlo con suo diploma intimava a tutti prestassero man forte a un fra Benvenuto dell'accennato ordine, inquisitore contro l'eretica pravità, nell'impossessarsi di eretici, custodendoli in luogo sicuro, confiscandone i beni.


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L'inquisizione e i calabro-valdesi
di Filippo De Boni
Daelli Milano
1864 pagine 117

   





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