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      Per esprimere con maggior facilità nelle opere e nelle collezioni di storia naturale queste distinzioni di sesso, i naturalisti hanno scelto per convenzione il simbolo (Marte) pel maschio; e quello (Venere) per la femmina.
     
     
     
     
     
     
     
     
      § 5. Ermafroditi.
     
      Gli individui che portano riuniti gli organi maschili e femminili, si chiamano, conte già abbiam detto, ermafroditi od androgini. Sebbene questi casi occorrano comunemente e per legge normale nelle classi inferiori, pure le osservazioni accurate de' moderni ne hanno ristretto il numero, dimostrando in molti animali dianzi giudicati ermafroditi, la completa separazione de' sessi. Recentemente un distinto naturalista danese, il sig. Steenstrup, trascorse ad un altro eccesso, negando perfino la realtà dell'ermafrodismo in natura; appoggiandosi particolarmente sulle molte cause di errore che possono illudere i naturalisti intorno alla precisa determinazione de' sessi e su false premesse di teoria. Questo sforzo d'ingegno non ottenne però il risultato che si era proposto. Esistono in natura veri e reali ermafroditi, presentanti nel medesimo tempo non solamente gli organi de' due sessi, ma i prodotti caratteristici di entrambi.
      Grandissima corrispondenza esiste fra le parti sessuali del maschio e quelle della femmina, in modo da rappresentarsi reciprocamente(12). Le une e le altre provengono dai medesimi organi rudimentali dell'embrione, i quali si sviluppano in un modo o nell'altro, secondo che, per cause finora ignote, si deve più tardi pronunciare il sesso.


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Delle funzioni riproduttive negli animali
di Filippo De Filippi
Vallardi Milano
1850 pagine 61

   





Marte Venere