Aggiungiamo a questo punto un'altra importante considerazione sulla durata di ciascheduno di questi stadj vitali: essa non è invariabilmente prestabilita, come negli insetti, ma invece tutta dipendente dalle circostanze esteriori. Limitiamoci pel momento a fissar la nostra attenzione sopra questo fatto che vedremo fra poco replicarsi in un'altra categoria di esseri.
Analoghe trasformazioni subiscono probabilmente gli animali di altri ordini di raggiati: la forma di infusorio sarebbe comune a tutti nel primo loro stadio; almeno lo accertano le belle indagini di Baer sui ricci di mare, e quelle di Sars e di G. Müller sulle asterie.
La formazione e lo sviluppo di vermi parassiti nelle cavità viscerali e perfino nella polpa stessa de' tessuti degli animali, rimane sempre un mistero. Ormai è nota non solo, ma celebre, la teoria abbracciata quasi per ultimo rifugio da molti e valenti fisiologi, e che ammette la formazione spontanea di quegli esseri. Nessun argomento decisivo è venuto finora in appoggio di questa dottrina; grande invece è il numero de' fatti discutibili, dai quali per questa preconcezione si può trarre una seducente apparenza di vero dimostrato.
Ora veggiamo quali speranze di trionfo lascino ancora a questa immaginosa teoria le pazienti ed acute osservazioni di alcuni moderni, fra i quali convien segnalare i signori Siebold e Steenstrup.
I nostri comuni molluschi d'acqua dolce, distinti da' naturalisti co' noni di Planorbis, Limnæus, Paludina, contengono assai sovente nel loro fegato, nel loro intestino, una moltitudine di piccoli animaletti quasi microscopici, la cui forma non si allontana da quella che già conosciamo nelle larve di ascidia: questi animaletti diconsi cercarie.
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