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      La prima somministra essa pure fili nervosi ad organi sensori, come sono quelli dell'olfatto e della vista; la seconda è quella in cui propriamente si concentrano quelle nobili attribuzioni che nel linguaggio ordinario sono riconosciute agli emisferi cerebrali in complesso. È questa la parte dell'intera massa del cervello che presenterà nella serie animale le più grandi variazioni, conformi al vario sviluppo delle attività intellettuali; è questa che troviamo più sviluppata ne' mammali che negli uccelli, e ne' vari mammali più negli intelligenti che negli stupidi, più nelle scimie, per esempio, che ne' conigli.
      Le scimie e l'uomo posseggono intanto in comune questi distintivi, che già si possono discernere d'un colpo d'occhio sul complesso della massa encefalica: gli emisferi cerebrali si prolungano anteriormente al di là de' lobi olfattori rudimentali, e posteriormente fino a coprir tutto il cervelletto, talvolta a sopravanzarlo, e lo sopravanzano realmente sì nell'uomo che nelle scimie superiori. Dei tre lobi del cervelletto, il mediano è molto impiccolito, e ridotto a quello che gli anatomici chiamano verme.
      La superficie degli emisferi è in molti mammali, e ne' soli mammali, segnata da pieghe e solcature tortuose dalle così dette circonvoluzioni cerebrali.
      Queste circonvoluzioni sono di una grande importanza, ed in generale possiamo dire che la loro complicatezza è un indizio di superiorità nella scala animale: ma guardatevi bene dal prender questa espressione in senso assoluto.


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L'uomo e le scimie
di Filippo De Filippi
1864 pagine 53