La vera legge è questa: che lo sviluppo degli emisferi è in ragion diretta del grado di intelligenza degli animali, ma non sempre questo sviluppo si esprime colla formazione delle circonvoluzioni, perché a questo concorre un altro fattore: la capacità del cranio, relativamente alle dimensioni dell'intiero corpo. Or bene questa relazione è tale che, diminuendo nella serie animale le dimensioni generali del corpo, non diminuisca in egual proporzione la capacità del cranio, ma in proporzione minore. Concepite facilmente che se negli animali di piccola corporatura la capacità del cranio è rimasta relativamente grande, gli emisferi cerebrali potranno svilupparsi, senza formare quelle ripiegature della loro sostanza, nelle quali propriamente consistono le circonvoluzioni. Ecco il perché troverete pieghe e solcature cerebrali negli stupidi montoni, cervello liscio invece ne' vispi, graziosi e maliziosetti ovistiti.
La prevalenza degli emisferi, particolarmente della porzione loro superiore, in confronto delle altre parti della massa encefalica è massima nell'uomo, grande ancora nelle scimie antropoidi, decresce partendo da queste ne' quadrumani inferiori. Per il mio assunto il paragone diretto de' pezzi che avete sott'occhio è sufficiente, e mi dispensa dall'entrare in particolari di misure comparative di peso o di volume.
I due emisferi cerebrali sono, alla loro estremità anteriore o frontale, che s'avanza sui lobi olfattori, larghi ed arrotondati nell'uomo e nelle scimie antropoidi, più o meno acuminati invece nelle altre scimie.
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