Con italico pič correr volevi,
E dei potenti maledir l'orgoglio,
Divo Parin, fama č che spesso a l'ugne,
Al crin mentito ed a la calva nucaFacessi oltraggio. Indi č che, dopo cento
E cento lustri, il postero fanciulloCon balba cantilena al pedagogo
Reciterā: Torna a fiorir la rosa.
Dopo il Parini, il giovine Poeta rende uno splendido omaggio all'Alfieri morto Fanno innanzi(15), per condannare con esso i poeti Metastasiani; quindi, come pensa Paolo Ferrari, il poeta viene pure a condannare il melodramma grottesco con le maschere, la tragi-commedia, il dramma semi-serio che ottenne favore sulle scene italiane e francesi nel principio di questo secolo:
Mentre Emon si spolmona e il crudo padreAlto minaccia, e la viril sua fiamma
Ad Antigone svela, o con l'armataDestra l'infame reggia e il cielo accenna,
Odi sclamar dai palchi: "Oh duri versi!
O duro amante! Dal tuo fero labbroUn ben mio! non s'ascolta. Oh quanto meglio
Megacle ad Aristea, Giulia ad Orazio!"
Che ti val l'alto ingegno e l'aspra lima,
Primo signor dell'italo coturno?
Te ad imparar come si faccia il verso,
Degli itali aristarchi il popol manda.
Mirabil mostro in su le ausonie sceneOr giganteggia. Al destro pič si calza
l'alto coturno e l'umil socco al manco;
Quindi va zoppicando. Informe al voltoMaschera mal s'adatta, ove sul ghigno
Grondan lagrime e sangue. Allor che al densoSpettatore ei si mostra, alzarsi ascolti
Di voci e palme un suon, che per le caveVôlte rumoreggiando, i lati fianchi
Scote al teatro e fa sostar per viaMaravigliato il passeggier notturno.
| |
Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
|
|
Parin Torna Parini Poeta Alfieri Fanno Metastasiani Paolo Ferrari Emon Antigone Aristea Giulia Orazio
|