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      Non è raro il caso che le amicizie fatte nella scuola si raffreddino e si dileguino nella lontananza, per tornare a ravvivarsi nella vecchiaia. Il Calderari non accompagnò altrimenti la vita del Manzoni; la loro corrispondenza parve cessare quasi intieramente nell'anno 1808, quando il Manzoni, sposata Enrichetta Blondel, si ritrasse a vivere per alcuni anni isolato In Brusuglio; ed anche l'amicizia col Pagani cessò, dopo quell'anno, dall'essere attiva.
      Così non sappiamo altro dell'amicizia che il Manzoni parve avere con Antonio Buttura, letterato amico di sua madre(22), e con Francesco Lomonaco.
     
     
     
     
      X
     
      Carme autobiografico.
     
      Quantunque già pubblicato a Lugano in fronte alle Vite degli illustri italiani di Francesco Lomonaco, fino a pochi anni innanzi era pochissimo noto il Sonetto giovanile di Alessandro Manzoni, ove si muove lamento, perchè l'Italia trascuri i suoi migliori ingegni, fin che son vivi, per piangerli morti:
     
      Tal premii, Italia, i tuoi migliori; e poi,
      Che pro se piangi e 'l cener freddo adori,
      E al nome vôto onor divini fai?
      Sì, da' barbari oppressa, opprimi i tuoi,
      E ognor tuoi danni e tue colpe deploriPentita sempre, e non cangiata mai.
     
      Nel principio del Sonetto, diretto a Francesco Lomonaco, si compiange la sorte di questo giovine e già illustre esule napoletano, obbligato a condur vita misera e raminga come Dante, l'antico esule gloriosa fiorentino, del quale il Lomonaco aveva narrata la vita. Due anni innanzi, in una nota al terzo canto del Trionfo, ove si descrivono le stragi di Napoli, il Manzoni raccomandava già "l'energico e veramente vesuviano rapporto fatto da Francesco Lomonaco patriotta napoletano". Vogliono che il Manzoni vecchio dicesse avere in gioventù concepite del Lomonaco grandi speranze, che non furono poi mantenute; ma chi riferì quelle parole del Manzoni dovette frantendere; il Lomonaco non ebbe tempo d'acquistar maggior gloria, poichè nell'anno 1810 che era, a pena, il trentesimoprimo della sua vita, egli miseramente s'uccise.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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