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      Sentir e meditar: ecco la sua gran formola poetica; in Francia egli trovò pure il modo di esprimere naturalmente questi sedimenti meditati, per l'esempio che gli offrivano gli scrittori francesi.
      Il Carme per l'Imbonati è una prova eloquente che il Manzoni ha sentito, meditato e imparato a scrivere con semplicità e naturalezza.
      Esaminiamo ora dunque quali forti sentimenti dovessero agitarlo e commuoverlo, quali pensieri governarlo, quando egli scrisse a vent'anni, in Parigi, il bellissimo Carme.
      Che cosa sia veramente avvenuto nella famiglia Manzoni, nel principio dell'anno 1805, quando la signora Giulia Beccaria s'indusse a lasciare precipitosamente Milano in compagnia del figlio Alessandro, non si può fino ad ora bene affermare. Che il giovine Alessandro avesse avuto in Milano de' grossi dispiaceri, si può argomentare dai versi stessi del Carme, ov'egli si sfoga contro i vili che armarono contro il suo nome l'operosa calunnia. Carlo Imbonati era morto il 15 marzo dell'anno 1805, in Parigi, assistito dalla signora Giulia Beccaria, madre del Manzoni. La Giulia accompagnò le spoglie dell'amico a Brusuglio: villa, di cui egli, sebbene avesse parecchie sorelle,, l'aveva fatta erede. La madre ed il figlio, dopo quella morte, partirono per Parigi, lasciando solo Don Pietro in Milano; l'eredità lasciata alla Giulia Beccaria diede occasione a molte ciarle; ora le ciarle, nelle quali anche gli uomini eletti che vi si abbandonano, diventano volgo, le nove volte su dieci, come sono figlie dell'ozio, sono madri di maldicenza.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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