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      Come non fremere al pensiero che, se il Manzoni s'imbecilliva in un'opera di tal natura, l'Italia non avrebbe forse mai avuto i Promessi Sposi? E chi sa quante belle pagine de' Promessi Sposi sono andate perdute per la condanna di quel bravo e sant'uomo, che era monsignor Tosi!
      Il signor Magenta ci dice che il Tosi "avrebbe voluto togliere quel brano bellissimo dei Promessi Sposi, in cui il Padre Cristoforo, dopo avere sciolta Lucia, soggiunge quelle commoventi parole che tutti sanno: Peccato, figliuola? peccato il ricorrere alla Chiesa, e chiedere al suo ministro che faccia uso dell'autorità che ha ricevuta da essa, e che essa ha ricevuta da Dio? Io ho veduto in che maniera voi due siete stati condotti ad unirvi; certo, se mai m'è parso che due fossero uniti da Dio, voi altri eravate quelli; ora non vedo perchè Dio v'abbia a voler separati;" parrebbe che questo passo fosso abbastanza religioso: ma al Tosi non bastava; ei si faceva ancora scrupolo, non avrebbe prosciolto Lucia dai voti, e da cattolico conseguente non poteva permettere che l'Autore del romanzo, posto che Lucia avea fatto voto alla Madonna di non isposar Renzo, li mandasse finalmente insieme all'altare. Ma si trovò, per fortuna, in Milano un altro prete di manica più larga, un altro amico, Don Gaetono Giudici, al quale il Manzoni dava a leggere gli stamponi dei Promessi Sposi, e Don Giudici vedendo che il Manzoni, per obbedienza al confessore, stava già per dar di frego a quelle parole e a parecchie altre pagine, vi si oppose energicamente.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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