S'io mi sono ingannato, ne domando perdono alla memoria del Manzoni; ma come ai critici del Goethe fu lecito de tracciare sopra i suoi versi la storia de' suoi amori, non ho potuto spiegarmi altrimenti, come in un dramma, dove l'amore non entrava, sia apparso l'unico tipo veramente poetico di una moglie ideale che ci presenti la poesia italiana, e che il Dramma stesso porti la seguente dedicazione glorificatrice:
ALLA DILETTA E VENERATA SUA MOGLIEENRICHETTA LUIGIA BLONDEL
LA QUALE INSIEME CON LE AFFEZIONI CONIUGALIE CON LA SAPIENZA MATERNA
POTÈ SERBARE UN ANIMO VERGINALECONSACRA QUESTO ADELCHI
L'AUTOREDOLENTE DI NON POTERE A PIÙ SPLENDIDO
E A PIÙ DUREVOLE MONUMENTORACCOMANDARE IL CARO NOME E LA MEMORIA
DI TANTE VIRTÙ.(52)
XVI.
Il Manzoni unitario.
Noi abbiamo fin qui toccato del Manzoni come riformatore dello stile poetico italiano, come scrittore religioso e come autore di tragedie storiche ed autobiografiche. Vediamo direttamente e particolarmente lo scrittore politico.
Le opinioni politiche espresse in verso da un giovinetto di quindici anni non sembrano doversi pigliare molto sul serio. Quella spontaneità che appare, per lo più, nella manifestazione de' sentimenti di un giovine, è solo apparente; il giovine prima dei trent'anni sposa con ardore e difende con impetuosa eloquenza quelli che crede i suoi principii inviolabili e santi; ma egli non gli ha, gl'impara, li sposa, li riceve, gli accetta; rado accade che essi siano il prodotto di un intimo proprio convincimento. Il giovine, con tutta la sua furia simpatica che lo spinge a concepire i disegni più arditi e più vasti, a intraprendere le opere più pericolose, e con la felice illusione in cui vive che tutto il mondo sia suo, è meno libero assai dell'uomo maturo, tanto più composto e regolato nel suo modo di pensare, di sentire e di operare.
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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
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