Per amor di Dio, contentiamoci di fare uno Stato forte sul Po, costituzionale; e preghiamo Dio di trovare un venti per cento che capisca de quoi il s'agit. A star sempre in una camera, parlar cogli stessi uomini, si giudica male un paese e il mondo pratico. Lasciamo andar la donna del giudizio di Salomone e il suo bambino; a lei Salomone dava la scelta, a noi la necessità la nega. Giudizio, cose possibili, e non poesia, per carità!" Pare che il Manzoni opinasse allora che chi amava l'Italia dovea piuttosto come, nel giudizio di Salomone, imitar la vera madre, la quale preferiva piuttosto saper viva ed intatta in mano altrui la propria creatura, che riscattarla dalle altrui mani per farla in pezzi, L'Azeglio dava al Manzoni del poeta, altri, con parola che vorrebbe significare il medesimo, lo qualificavano, a motivo delle sue idee unitarie, per un utopista; al che egli rispondeva: "Eh! ben anche la vostra federazione è un'utopia; poniamo pure che l'unità sia un'utopia; la federazione è un'utopia brutta, come l'unità è invece un'utopia bella." Dolevasi, invero, che i Francesi avessero chiesto un compenso del sangue versato in Lombardia, col privare l'Italia occidentale di due suoi antichi baluardi; ma, dominato dal suo concetto unitario, egli provava a consolarsi della dolorosa iattura con una similitudine: "Se la culla del Regno d'Italia (egli pensava) è stata la Savoia, come il fanciullo cresciuto in età, non avendo più bisogno della culla, la può dar via, così fece il Regno d'Italia cedendo la Savoia alla Francia.
| |
Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
|
|
Dio Stato Dio Salomone Salomone Manzoni Italia Salomone L'Azeglio Manzoni Dolevasi Francesi Lombardia Italia Regno Italia Savoia Regno Italia Savoia Francia
|