E, all'occorrenza, citeremo alcuna di quelle testimonianze, per procacciar fede alle cose, alle quali, per la loro stranezza, il lettore sarebbe più tentato di negarla." Con questa sua malizia l'Autore vuole lasciarci intendere che egli, dopo aver messo in scena sè stesso o persone da lui conosciute, ha voluto cercare se, per caso, esse potessero avere qualche riscontro con persone vissute nella stessa Lombardia due secoli innanzi; e poichè, in tal sorta d'investigazioni, si trova quasi sempre quello che si cerca, poichè gli uomini si modificano nelle forme, ma nel fondo sono sempre gli stessi, egli non dovette troppo meravigliarsi nel trovare ch'egli ed i suoi conoscenti presentavano sotto parecchi aspetti caratteri di molta somiglianza con alcuni veri ed autentici personaggi storici. Così l'Innominato egli non l'inventò tutto; era Bernardino Visconti, a proposito del quale la duchessa Visconti rallegravasi un giorno che il Manzoni le avesse messo in casa "prima un gran birbante, ma poi un gran santo;" il poeta Giusti soleva e converso chiamare il Manzoni "un santo birbone," alludendo alla santità della sua vita e della sua fede e all'infinita malizia del suo ingegno. L'Innominato aveva dunque esistito; ma il Manzoni lo riscaldò coi proprii sentimenti e ne fece un gran tipo(66). Chi dubita dell'esistenza del cardinal Federigo? ma il Manzoni si ricordava la nobile condotta di monsignor Opizzoni innanzi al Buonaparte, e il suo confessore Tosi e il vicario Sozzi, e delle loro virtù riunite animava anco più la bella figura del Borromeo, ed in parte ancora quella di Fra Cristoforo.
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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
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