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      Dopo il cenno che ho qui fatto sopra il modo singolare con cui si preparò in Milano la stampa de' Promessi Sposi, tutti possono intendere la finezza di questa pagina, che si può pertanto tornare a rileggere: "Il parlare che, in quel paese, s'era fatto di Lucia, molto tempo prima che la ci arrivasse, il saper che Renzo aveva avuto a patir tanto per lei, e sempre fermo, sempre fedele; forse qualche parola di qualche amico parziale per lui e per tutte le cose sue, avevan fatto nascere una certa curiosità di veder la giovine, e una certa aspettativa della sua bellezza. Ora sapete come è l'aspettativa: immaginosa, credula, sicura; alla prova poi, difficile, schizzinosa; non trova mai tanto che le basti, perchè, in sostanza, non sapeva quello che si volesse; e fa scontare senza pietà il dolce che aveva dato senza ragione. Quando comparve questa Lucia, molti, i quali credevan forse che dovesse avere i capelli proprio d'oro, e le gote proprio di
      rosa, e due occhi l'uno più bello dell'altro". e che so io? cominciarono a alzar le spalle, ad arricciare il naso, e a dire: "Eh! l'è questa? Dopo tanto tempo, dopo tanti discorsi, s'aspettava qualche cosa di meglio. Cos'è poi? Una contadina come tant'altre. Eh! di queste e delle meglio ce n'è per tutto." Venendo poi a esaminarla in particolare, notavan chi un difetto, chi un altro; e ci furon fin di quelli che la trovavan brutta affatto. Siccome però nessuno le andava a dir sul viso a Renzo queste cose, così non c'era gran male fin lì. Chi lo fece il male, furon certi tali che gliene rapportarono; e Renzo, che volete? ne fu tocco sul vivo.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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