È poi assolutamente erroneo che la sua nobiltà venisse riconosciuta dal Tribunale Araldico, con sentenza del 10 luglio dell'anno 1771, perchè i Manzoni non si trovano accennati in nessuno degli elenchi dei nobili cittadini, proclamati come tali dal Tribunale Araldico e dal Consiglio Generale della città di Milano. - Manzoni non ha mai fatto uso di stemma gentilizio, neppure nelle lettere; il suo sigillo porta semplicemente le sue iniziali, entro un cerchietto a linee concentriche.
(6) Cfr. I primi anni di Alessandro Manzoni, spigolature di Antonio Stoppani.
(7) La poca armonia che dovea regnare in casa di Don Pietro Manzoni fra moglie e marito, onde sappiamo che, alcuni anni dopo, la signora Giulia Beccaria si trasferiva con l'Imbonati a Parigi, dovette essere una delle principali cagioni, per le quali il Manzoni, in così tenera età, fu rinchiuso in collegio. Il Manzoni concepì poi per la vita di collegio una tale avversione, che, al dire del Loménie, egli non volle mandare in collegio alcuno de' suoi figli, ch'egli educò, invece, presso di sè. "On dit (aggiunge il Laménie) que, par suite de son excessive tendresse de père, l'expérience de l'éducation domestique ne lui a pas parfaitement réussi." Ed è vero, pur troppo, per quello che riguarda i maschi, i quali, ad eccezione forse del primogenito Pietro, che gli fece almeno buona compagnia negli ultimi anni della vita, non risparmiarono al grand'uomo noie e dolori. Francesco Soave era nato in Lugano nel giugno dell'anno 1743; avea fatto i suoi primi studii a Milano, quindi a Pavia, finalmente a Roma nel Collegio Clementino.
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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
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