Gli alti pioppi di quella seconda corte già avevano ombreggiato il capo del giovane Poeta, il cui ritratto ad olio, grande al vero, stava appeso fra quelli dei più distinti allievi (Principi) del Collegio. È quindi troppo assoluta la sentenza della signora Dupin che i ritratti di Manzoni giovane sarebbero apocrifi. Questo all'incontro è bene autentico e genuino. È anche fama che a vent'anni Manzoni si facesse ritrarre a Parigi, a guisa d'inspirato, colle chiome sciolte e collo sguardo volto al cielo. (Con gli occhi rivolti in su lo rappresentava pure nella virilità il pittore Molteni in un quadro ad olio, che si conserva presso la marchesa Alessandrina Ricci D'Azeglio.) Fu scritto da quasi tutti i biografi di Manzoni, che egli da giovinetto fosse di tardo ingegno, e punto non istudiasse. Non ignoro che il grande Poeta, forse burlando, lasciò creder ciò; ma io combatto Manzoni colle stesse sue anni, coi bellissimi suoi Versi giovanili alla mano; ma io cito l'onoranza del ritratto, certamente non sospetta, che egli ottenne nello stesso Collegio Longone, ove fu alunno dal 1796 all'anno 1800."
(8) Anche nell'Urania, il Manzoni dice ch'egli ambì la fama di poeta italiano fin dai passi primi nel terrestre viaggio:
Da' passi primiNel terrestre viaggio, ove il desio
Crudel compagno è della via, profondoMi sollecita amor che Italia un giorno
Me de' suoi vati al drappel sacro aggiunga.
(9) Variante: "Di riposo e di gloria insiem desìo."
(10) Tutti ricordano il principio commovente dell'Ode pariniana:
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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
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