Questo Sermone rimase ignoto fino al 1874, in cui fu pubblicato dall'abate Antonio Stoppani nel suo bel libro: I primi anni di Alessandro Manzoni. Il Pagani aveva ingegno da comprendere l'amico, egli pure scrisse reputati lavori: opere giuridiche, perchè avea per la severa scienza del diritto una vera passione, e opere letterarie, cui si applicava per diletto, ma con molta intelligenza. Fra queste ultime si ricorda un Discorso intorno all'Adelchi letto all'Ateneo di Brescia, in difesa dell'opera dell'amico che era allora da molti, con indegna guerra, combattuto. Fra le giuridiche sono lodati il Repertorio legale pei diritti reali ed un Trattato sulle Rendite giuridiche. Durante il primo Regno d'Italia era stato eletto Conservatore delle Ipoteche in Brescia. Nei dolorosi anni della dominazione straniera conservò, con dignitosa fermezza, la fede e l'affetto per la patria, che ebbe la gioia di vedere risorta. Morì nel 19 febbraio 1874, e fu pianto da tutti i buoni, che perdevano un vivente esempio d'integrità e di modestia."
(21) Le due lettere del Manzoni al Calderari e la lettera intermedia al Pagani, pubblicate dal Romossi, volgono intorno alla malattia ed alla morte dell'Arese; le riproduco, perchè rivelano bene l'animo ed i pensieri del giovine Manzoni, il preteso ateo che dovea fare il miracolo di convertirsi:
Parigi, 7 settembre 1806,
Mio Calderari,
L'amara novella che mi hai data mi ha riempito di dolore e di melanconia. Io era per iscrivere a te, a Pagani, al povero Arese per annunciarvi il mio ritorno a Parigi, e per chiedere di voi tutti.
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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
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