(33) Questa pareva una preoccupazione forte nel Manzoni: noi abbiamo veduto nelle lettere che scrive intorno all'Arese moribondo com'egli si sdegni contro il sacerdote che viene a crescere il terrore della morte; è noto poi come l'estrema agonia del Manzoni sia stata dolorosa, pel terrore che lo invase nell'ultimo momento.
(34) Egli ricordava senza dubbio, in quel punto, il proprio già citato Sermone contro i cattivi poeti.
(35) L'indole intieramente soggettiva del Carme, le lodi date all'Imbonati amico di sua madre, quando il padre ancora viveva, e la possibilità che alcuno venisse un giorno, come venne pur troppo, a sospettare ch'egli cantasse l'Imbonati per riconoscenza venale, dopo che il Conte aveva diseredato i proprii parenti per lasciare le proprie sostanze alla bella ed intelligente amica, furono, senza dubbiò, i motivi gravissimi, per i quali il Canzoni ebbe più tardi a dolersi d'avere scritto quel Carme giovanile.
(36) L'Elogio del Cabanis recitato dal Tracy fu tradotto in italiano da Defendente Sacchi sopra il manoscritto dell'Autore e pubblicato nel 1834 a Piacenza.
(37) Il fatto ci è affermato dal professor Magenta, il quale aggiunge che il Voltaire appartenuto al Manzoni "era un magnifico esemplare parigino del 1785, di circa 100 volumi in-8°, legati in marocchino col labbro dorato. L'egregio Carlo Tosi ne tiene quattro soltanto, che degli altri alla morte del Vescovo non si trova che i cartoni."
(38) Per la Francia bastavano in ogni modo quelle del Fauriel, per l'Italia quelle del Foscolo.
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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
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