Parlando di quel Discorso, il Sainte-Beuve diceva: "Vorrei quasi paragonarlo ad alcuna di quelle argutissime lettere critiche di Agostino Thierry sulla nostra storia di Francia. Senza aver la pretesa di schiarire quella del Settentrione d'Italia nel IX secolo, questo Discorso produce l'effetto di rendere visibile l'oscuritą, dimostrando come quella che pareva esser luce, non era. Quel che impazientava il Manzoni sovra ogni cosa e lo impazientava al pari del suo confratello Thierry (ch'egli chiamava con questo nome), erano le formole vaghe, volgari, vigliacche, con le quali gli storici moderni avevano nascoste e quasi soffocate le questioni che essi non intendevano. Egli era solito epilogare, scherzando, il senso del suo Discorso storico in questi termini a un dipresso: - Ho fatto sapere ad essi che non sapevano nulla; ho detto loro che non avevo nulla da dire; dopo di che li saluto, pregandoli di far lunghi studii, affine di sapercene dir qualche cosa. E mi pare che anche questo si chiami aver fatto un passo." - Sopra il valore del Manzoni come storico ci promette un saggio critico importante l'illustre storico lombardo Cesare Cantł.
(56) Mi giova qui pertanto rimetterla sotto gli occhi de' lettori nella sua integritą:
MARZO 1821
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ALL'ILLUSTRE MEMORIADI TEODORO KOERNER
POETA E SOLDATODELLA INDIPENDENZA GERMANICA,
MORTO SUL CAMPO DI LIPSIAIL GIORNO XVIII D'OTTOBRE MDCCCXIII
NOME CARO A TUTTI I POPOLICHE COMBATTONO PER DIFENDERE O PER RICONQUISTARE
UNA PATRIA
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ODESoffermati sull'arida sponda,
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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze 1879
pagine 296 |
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