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      È incredibile quanto questa prevenzione ne renderebbe più efficace la lettura. La moltiplicità e l'eccellenza delle opere che son comparse in questo genere presso tutte le nazioni, ed in tutte le lingue dell'Europa, renderebbe molto facile la collezione di questi romanzi d'educazione che io propongo. Gli effetti e i vantaggi, che ne produrrebbe la lettura, sono noti a chiunque conosca la forza dei sentimenti e l'influenza che questi aver possono sulla formazion del carattere e sullo sviluppo delle passioni."
      (62) Questa notizia ch'io rilevo da una lettera del professore Giovanni Rizzi, trova pure conferma nelle seguenti parole del Buccellati: "Rattristato, per i rovesci del 1821, la morte e la prigionia degli amici, (il Manzoni} disse a Grossi ch'egli non potendo più vivere a Milano, intendeva ritirarsi colla famiglia a Brusuglio. Grossi trovò savio il pensiero di Manzoni, e se ne valse anche per suo conto, seguendo l'amico nel suo eremitaggio. Tra i libri che Manzoni portava seco da Milano eravi la Storia del Ripamonti e l'Economia e Statistica del Gioia, in cui si trovano citate le Gride contro i Bravi e gl'inconsulti Decreti annonarii. Oh! che tempi, diceva Manzoni a Grossi, segnando specialmente le pagine del Ripamonti che alludono all'Innominato. Sarebbe bene porre sottocchio in modo evidente queste istorie...."
      (63) Lo riferisco, quantunque notissimo, perchè nella biografia manzoniana sembrami avere una importanza speciale:
      .... La presenza di Federigo era infatti di quelle che annunziano una superiorità, e la fanno amare.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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