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      Invece l'ipotesi dell'etere che spiega appunto come la energia del Sole e anche lo stesso calore terrestre possano venire continuamente riforniti dall'esterno, ammette la possibilità di uno stato di equilibrio, come tutto indica sia il caso del Sole, fra l'entrata e l'uscita, in modo che la condizione presente degli astri e dei pianeti, corrisponda ad uno stato di equilibrio e possa quindi durare indefinitamente.
      Altre e non meno importanti funzioni e attività possono attribuirsi all'etere e si può anzi senz'altro ritenere che ogni attività e ogni fenomeno dell'Universo dipendano direttamente o indirettamente dall'etere, come fu già ammesso dal Padre Secchi e prima ancora dal Newton.
      La stessa materia non sarebbe che etere condensato reso ponderabile per una limitazione dei suoi movimenti cinetici, i quali, conforme il concetto moderno della materia, assumerebbero i caratteri elettrici, formandosi il primo raggruppamento chiamato elettrone e successivamente l'atomo e la molecola dei corpi.
      Centri di una tale metamorfosi sarebbero le nebulose del cielo, nelle quali, secondo un mio tentativo di ipotesi, avrebbe origine la materia nebulare, e poi successivamente per condensazione, come generalmente si ammette, avrebbero origine gli astri ed i sistemi.
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      Le varie ipotesi che ho riassunto e che formano l'argomento fondamentale di questo mio lavoro, per quanto possano sembrare naturali e anche persuasive, sono per loro natura di difficile dimostrazione. Questo è il motivo principale per cui gli studiosi in generale si mostrano restii ad entrare in questo genere di investigazioni.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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