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      Questa forza viene da qualche causa che penetra fino al centro del Sole e dei pianeti, senza nulla perdere della sua attività: essa non agisce secondo la grandezza della superficie (come le cause meccaniche), ma secondo la quantità della materia, e la sua azione si estende da tutte le parti a distanze immense, decrescendo nella ragione inversa dei quadrati delle distanze.
      La gravità verso il Sole è composta della gravità verso ciascuna delle sue particelle....
      Io non sono ancora riuscito a dedurre dai fenomeni la ragione di questa proprietà della gravità e non immagino ipotesi.
      Basta che la gravità esista e che agisca secondo le leggi che noi abbiamo esposto e che possa spiegare tutti i movimenti dei corpi celesti e quelli del mare
      (H. Faye, Sur l'origine du Monde).
      L'ipotesi cartesiana dei vortici non resse di fronte alle leggi scoperte dal Newton, ma tuttavia il Descartes fece fare un gran passo alla scienza con le sue idee sulla materia. Per lui non vi ha in natura che materia e movimento, e la materia poi è una sola, cioè tutta eguale a sè stessa, e le proprietà che la distinguono sarebbero dovute a divisioni e movimenti varî. In natura non vi ha vuoto; l'aria che circonda la terra è un fluido sottile ma materiale; più sottile ancora è la materia in movimento che riempie lo spazio celeste. Ma vi è un primo elemento più delicato, l'etere, di cui le parti imponderabili sono animate da movimenti straordinariamente rapidi (vibrazioni, ondulazioni). Tutti gli elementi non hanno proprietà particolari o specifiche; è sempre la stessa materia più o meno divisa, più o meno agitata (Faye, opera citata).


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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