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      La ricerca della causa di tale forza s'impone come un debito verso la scienza, che si può paragonare ad un grandioso edificio cui manchino le fondamenta.
      Tanti sforzi inutili per la ricerca della grande incognita hanno reso la maggioranza degli studiosi scettici e indifferenti per questo problema, ostico poichè sterile di risultati, ed ecco perchè possono anche oggigiorno risorgere i vecchi pregiudizî della forza propria della materia e dell'actio in distans, essendo pur necessaria una risposta qualunque all'incognita che inceppa ogni progresso scientifico.
      Newton ha indicato la via da seguire e da quella non conviene discostarsi ed è necessario perciò avere la mente sgombra da preconcetti e da pregiudizi che possano venire dall'educazione e dall'ambiente in cui viviamo.
      Quale è dunque la causa dell'attrazione? Per poter affrontare un tale problema con qualche speranza di successo, bisognerebbe poter rispondere prima ad un'altra domanda: che cos'è l'etere?
      Da un tale fluido infatti, senza alcun dubbio ha origine l'attrazione e si propaga negli spazi, poichè a nessuno che non sia accecato da vieti pregiudizi, può sorgere il dubbio che l'attrazione non abbia origine da forze esterne e che non vi sia un agente propagatore che mantenga in rapporto indissolubile gli astri fra di loro, ed i corpi in rapporto colla Terra da cui sono attratti.
      Il problema è adunque doppio: cerchiamo prima una risposta alla domanda: che cosa è l'etere?
      Sarà possibile penetrare questo mistero? Quante risposte, quante soluzioni furono tentate per questo fluido, di cui si è sempre intuita l'esistenza, fino dalla più remota antichità!


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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