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      Noi abbiamo considerato le sole spinte normali ai piani, ma è chiaro che anche le spinte obblique con la loro risultante raggiungono lo stesso effetto.
      Se i due piani fossero immersi in un liquido o gas in pressione, è evidente che non sarebbero affatto spinti l'uno contro l'altro e ciò perchè le pressioni si propagano in ogni senso.
      Ciò deve aiutarci a bene comprendere la differenza che passa fra i gas e l'etere.
      L'azione affatto speciale dell'etere si spiega per essere questo, come già vedemmo, un aggregato di particelle affatto libere a loro stesse e indipendenti, senza il legame dell'attrazione e che unicamente ubbidiscono alla forza viva di cui sono animate.
      Con l'esempio supposto, il meccanismo dell'attrazione si ridurrebbe, come si vede, ad essere molto semplice; ma i due piani supposti non rispondono certo alla realtà delle cose, poichè sappiamo come i corpi siano, al contrario, perfettamente permeabili e trasparenti alle vibrazioni dell'etere.
      I corpi infatti sono un aggregato di molecole composte di atomi e questi, a loro volta, sarebbero composti di particelle elementari infinitesime. Fra questi elementi costituenti i corpi, l'etere spazia liberamente, trasmettendo le proprie vibrazioni fin nel più interno della massa e anche oltrepassandola, quasi che il corpo non esistesse.
      Ma ciò evidentemente non è in modo assoluto; l'aggregato della materia offre uno schermo alle vibrazioni dell'etere e da ciò deve nascere l'attrazione. La trasparenza si spiega perchè tanto le molecole quanto gli atomi permettono il passaggio delle vibrazioni, ma ciò deve escludersi, quando si consideri la particella elementare, la quale non può essere attraversata dalle vibrazioni dell'etere.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268