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      Ciò premesso, vediamo come si possa spiegare l'attrazione:
      Immaginiamo un punto A (fig. 3), materiale nello spazio, corrispondente alla particella elementare ultra atomica. Se lo spazio è ripieno e percorso in tutti i sensi dalle irradiazioni rettilinee dell'etere, verso il punto materiale, convergeranno da tutti i punti dello spazio le vibrazioni, come i raggi di una sfera, verso il suo centro. Consideriamo un raggio A, b, dell'etere: si può immaginare che tale raggio, cioè la particella vibrante, venga ad urtare contro il punto A, il quale ne impedisce la propagazione al di là, nella guisa istessa che un corpo opaco intercetta i raggi luminosi, proiettando un'ombra nella direzione opposta. Per tal modo da A verso b1, lungo la punteggiata resterà eliminato il raggio b A; lo stesso avverrà di un altro raggio c A che non potrà propagarsi al di là verso c, e così dicasi di tutti gli infiniti raggi convergenti verso il punto A.
      Si può immaginare che il punto A corrisponda al centro di una sfera cava, la di cui superficie interna sia in ogni punto uniformemente luminosa. Il punto centrale sarà tutto intorno illuminato, ma ogni raggio che incontra il punto sarà intercettato con una proiezione d'ombra al di là, ombra che non potrà formarsi, venendo eliminata dalla luce proveniente da tutti gli altri punti. Rimanendo nel modo indicato intercettati tutti i raggi convergenti verso il punto A, si avranno per conseguenza eliminati tutti i corrispondenti raggi divergenti dal punto stesso.
      In tali condizioni la particella spinta in tutti i sensi con forze uguali rimarrebbe immobile.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268